domenica 30 settembre 2012

Architetture di Spagna: la Muralla Roja di Ricardo Bofill, una casbah sul Mediterraneo

Il Museo de la Universidad de Alicante, nella Comunitat Valenciana, ospita in questi giorni, e fino al 10 ottobre, una mostra che riporta d'attualità La Muralla Roja, uno degli edifici più curiosi disegnati da Ricardo Bofill, uno degli architetti spagnoli contemporanei più importanti.
La Muralla Roja è stata costruita tra il 1968 e il 1972 a Calpe, nei pressi di una scogliera quasi a strapiombo sul mare. Celebra dunque 40 anni ed è stata per questo oggetto di studio da parte di un gruppo di studenti del secondo anno della Facoltà di Architettura dell'Università alicantina. Dal loro lavoro, che ha analizzato i rapporti dell'edificio con l'arte, la natura, l'architettura e il paesaggio, è nata la mostra. "Ci siamo concentrati sulla Muralla Roja perché è un'opera del primo Ricardo Bofill, precedente alla sua tappa postmoderna o neoclassica, che in genere non interessa troppo noi architetti" spiega la professoressa Adriana Figueras, coordinatrice del lavoro degli studenti "Ma questa opera emana una grande modernità e, allo stesso tempo, valori tradizionali, aspetti che tornano a essere rilevanti adesso, come la relazione tra l'intorno o la sostenibilità".
La Spagna che guarda verso il suo passato più recente e più sostenibile, per uscire dall'incubo della speculazione edilizia e lo scempio delle sue coste più belle?
La curiosità verso La Muralla Roja, dopo aver letto di questa mostra alicantina, spinge a cercare maggiori informazioni. Si scopre così che La Muralla Roja è un edificio di appartamenti liberamente ispirato alla casbah e alle torri fortificate del Nord Africa; lo studio di Bofill spiega che "il riferimento è chiaramente alle architetture popolari del mondo arabo mediterraneo e il progetto riflette "una reinterpretazione della tradizione mediterranea della casbah"; una struttura che, notano gli esperti, si adatta perfettamente al terreno e alle scogliere su cui si affaccia. Il complesso propone così le stradine strette, quasi labirintiche delle casbah, scalette per le terrazze, patios da scoprire e un rapporto molto fluido tra spazi pubblici e privati, che non vengono delimitati chiaramente, con una serie di terrazze coperte e corridoi aperti, che favoriscono la convivenza e il contatto all'aria libera e che sono come un prolungamento degli spazi interni.
La composizione architettonica ricorda le croci greche, raggruppate tra di loro in modi diversi, con i servizi, cucine e bagni, nei punti di intersezione, a formare come delle torri. I percorsi labirintici risultanti da questa tipologia di croci con bracci di 5 metri, spiega il sito plataformaarquitectura.cl, "contengono i vari appartamenti del complesso. E' una configurazione che genera la serie di patios, tra loro collegati, attraverso i quali si entra nei vari appartamenti. Nelle terrazze della copertura, ci sono solarium, una piscina e una sauna".
Colpisce, oltre alla chiara ispirazione araba e mediterranea, anche la scelta dei colori, dalla gamma dei rossi e degli azzurri. Che sono in netto contrasto con i colori naturali del paesaggio circostante e dei complessi già esistenti (La Muralla Roja sorge in una zona residenziale, chiamata La Manzanera). Sono colori che servono ad indicare le diverse funzioni degli edifici e che vengono potenziati dalla calda luce mediterranea e dai suoi cieli azzurri.
Le foto, da plataformaarquitectura.com, che offre anche altre immagini, tutte firmate dall'utente rbta2009 di Flickr